Le poesie
© 2001 Bandecchi & Vivaldi Editori

Papavero                                    1999
Unica macchia dal colore deciso,
alto sovrasti piante e fiori del campo.
Ti piace volare verso il cielo azzurro.
Orgoglioso e fiero mostri il tuo bel manto,
Eterno ed invincibile sembri essere.

Mi avvicino pian piano per ammirarti;
osservo il tuo debole e tenero gambo.
E' dovere per me sfiorarti soltanto,
unico modo perché tu sopravviva.

Incontro a te un fanciullo balza veloce,
con violenza ti strappa dal dolce suolo.
Come col suo aquilone va dalla madre,
stretto ti porta in mano come un regalo.

Ma tra le dita strette stringe soltanto
deboli petali morti in quell'istante.

E' bello raccogliere fiori e farne dono a chi si vuol bene. Da bambina, entusiasta, contemplavo il papavero. Lo vedevo così meraviglioso, ma...
Ogni volta che lo coglievo, ne vivevo la morte. Ho imparato a gioire al solo guardarlo.

 

III                                      1997
Acqua, neve, ghiaccio, vapore.
Tanti modi d'essere.

Seme, pianta, fiore.
Tanti modi d'essere.

 

Abbraccio                 1998
Mi cullo
dentro le braccia aperte
dell'uomo che amo.
Mi sento
e mi abbandono
come un piccolo gomitolo
tra gli artigli festosi
di un tenero micino.
Lui
vorrebbe forse provare lo stesso.
Chiede al gomitolo
di diventare micino.

 

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